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Il viaggio di Kate Kellogg alla guida del futuro videoludico di Electronic Arts

Esploriamo la resilienza, l'innovazione e la leadership femminile con Kate Kellogg, direttrice operativa di EA Studios

27 marzo 2024

Il viaggio di Kellogg a Electronic Arts

L'incarico di Kellogg a Electronic Arts è iniziato quasi quattro anni fa, poco prima dell'inizio della pandemia di COVID-19. Riflettendo su quei primi tempi, ricorda la resilienza e la solidarietà dei team di EA in mezzo al caos globale.

D: Da quanto tempo lavori a Electronic Arts, e qual è la tua formazione?

"Sono qui da quasi quattro anni. Avevo messo piede in ufficio da appena sei giorni, quando siamo stati costretti a restare a casa per il COVID. Una delle cose che mi è rimasta da quell'esperienza è stato che, in un periodo di estrema confusione per tutta la società, i team di EA si sono stretti gli uni agli altri per sostenersi a vicenda, supportare i nostri dipendenti in tutto il mondo e cercare di capire come continuare a creare giochi. Mi ha cambiata molto.

Ho iniziato a lavorare in uno studio indie a Boston. 20 anni fa ero impiegata in una banca d'investimento; feci un colloquio per un lavoro da responsabile d'ufficio e mi dissero: "Non abbiamo neanche un soldo". Dopo aver parlato con il responsabile dello studio per cinque minuti, dissi: "Ci sto, funzionerà". Dopo tre mesi, ero diventata la loro direttrice operativa. Due anni dopo, l'azienda venne acquisita e, qualche tempo dopo, finii a lavorare nel settore del publishing per otto anni.

A quei tempi era tutto nuovo, e ogni progetto poteva essere un successo o un fallimento totale. Lavorando in aziende di piccole dimensioni, ho dovuto imparare a fare un po' di tutto: ho lavorato nelle risorse umane, sono stata la referente legale, ho fatto la revisione contabile. Quell'esperienza mi ha aiutata a prepararmi per il lavoro che svolgo ora su titoli così incredibili: ho ricoperto tanti ruoli e ho avuto tante responsabilità diverse."

D: Vuoi parlarci di qualche traguardo o successo in particolare?

"Il lancio di EA SPORTS FC è stato uno dei traguardi più importanti per noi, in quanto società aggregata. Rivisitare e lanciare un marchio di quel genere, e vedere cosa siamo riusciti a fare insieme è stata una cosa davvero incredibile."

Dare forza alle voci femminili: la leadership secondo Kellogg

Parlando del suo stile di comando, Kellogg svela il suo dono nel trovare la via più breve per il successo. Che si tratti di collaborare con un ristretto gruppo di persone o di gestire team di grandi dimensioni, Kellogg privilegia la fiducia, il rispetto e la diversità delle prospettive. La sua avversione per il pensiero di gruppo promuove un ambiente fertile per l'innovazione e i punti di vista diversi.

D: Con chi collabori di più? Qual è il tuo stile di collaborazione? Come si fa a far funzionare tutto?

"Per me, ciò che è veramente fondamentale per una collaborazione proficua è lavorare con persone che rispetto e di cui mi fido.

Il mio superpotere è essere bravissima a trovare la soluzione più rapida. Riesco a trovare la strategia giusta per capire qual è l'obiettivo, che si tratti di una collaborazione tra tre o tremila persone. Credo che sia anche molto importante avere sempre delle opzioni. A volte per raggiungere l'obiettivo è necessario creare opzioni con dei compromessi.

Inoltre, detesto il pensiero di gruppo nelle sfide operative. Spesso non partecipo a riunioni con più di otto persone. Preferisco che qualcuno di esperto avanzi una proposta aperta al dialogo, e che solo in un secondo momento intervengano dei piccoli gruppi per cercare di apportare miglioramenti. La domanda a cui dobbiamo rispondere è: tutti i presupposti sono corretti? Per me la soluzione più efficace è avere una persona esperta che approfondisca la materia, e poi lasciar intervenire tutti gli altri per fare i dovuti aggiustamenti in base alle diverse prospettive."

D: Se qualcuno volesse fare il tuo lavoro, come potrebbe acquisire le competenze necessarie oggigiorno?

"Lavorare con le piccole imprese mi ha dato l'incredibile opportunità di imparare molto in poco tempo. Questa è stata la mia rampa di lancio: ho dovuto imparare il mestiere del contabile in un'azienda biotecnologica nel corso di un weekend perché non avevamo una persona in grado di fare la contabilità.

Inoltre, oggi si trovano moltissimi strumenti e risorse online. Io sono stata costretta a consultare le biblioteche per imparare nuove competenze e nuovi approcci. Credo anche che oggi si dia molta più importanza alle relazioni che si possono stringere nell'ambiente di lavoro. Quando ho iniziato a lavorare, non ho investito nella mia rete di conoscenze; adesso sono molto più attenta a questo aspetto. Mi limitavo a lavorare, lavorare, lavorare.

Invece è molto importante parlare con persone in altri settori, persone con ruoli simili in altre aziende, e imparare da chi ti circonda; ora lo faccio molto di più."

Definire il successo: consigli per le donne che vogliono lavorare nel mondo dei videogiochi

Attingendo dalla sua vasta esperienza, Kellogg offre consigli alle donne che vogliono lavorare nel settore videoludico. Le incoraggia a definire i parametri del loro successo e a dare priorità alla realizzazione personale. In un mondo spesso definito da standard esterni, Kellogg promuove l'introspezione e la consapevolezza di sé, esortando le persone a tracciare con fiducia il proprio percorso personale.

D: Hai qualche consiglio da dare alle donne interessate all'industria dei videogiochi?

"Sono nata negli anni '70, quindi ho molti consigli, ma ce n'è uno che mi sta particolarmente a cuore.

Credo che sia molto importante definire i propri personali parametri di successo. Certo, è bene tenere conto dei riscontri che riceviamo dai capi, dai colleghi e dai team in cui lavoriamo, ma, se si ha successo solo in base agli standard altrui, si finisce per fallire. Parte del vostro successo deve essere quello di rendervi felici e di seguire ciò a cui tenete.

Credo che dovremmo prenderci molto più tempo per capire ciò che vogliamo come individui e cercare di indirizzare le nostre vite verso questo obiettivo."

Immaginare il futuro: la prospettiva di Kellogg sui videogiochi

Riflettendo sul futuro dei videogiochi, Kellogg immagina un panorama caratterizzato da una sconfinata creatività e interattività. Le modalità con cui i giocatori interagiscono con i giochi cambiano di pari passo alla tecnologia. Kellogg sottolinea l'importanza di promuovere ambienti di gioco sicuri e sani abbracciando diversi stili di gioco.

D: 20 anni sono tanti in questo settore. Secondo te come sono cambiate le cose?

È stato pazzesco. Quando ho iniziato, vendere un milione di copie era considerato un successo. A quei tempi era un'industria molto di nicchia e un sacco di gente produceva giochi con team relativamente piccoli. Era un settore dettato dalla passione. È stato questo ad attirarmi e penso che sia così ancora oggi.

Il cambiamento più grande è la portata di ciò che offriamo e la durata dell'interazione dei nostri giocatori.

Ai bei tempi, potevamo creare un gioco che i giocatori concludevano nell'arco di un fine settimana, dicevano: "Oh, è stata un'esperienza molto significativa" e lo mettevano giù. Ma la storia finiva lì. Ora invece abbiamo dei servizi live in cui gli utenti interagiscono con i franchise. Titoli come Apex o The Sims sono una parte fondamentale dell'identità e della quotidianità delle persone che ci giocano.

Ho avuto la fortuna di poter crescere con l'industria.

D: Come vedi il futuro dei videogiochi? Come vedi il futuro dei videogiochi dal punto di vista dei giocatori e dal nostro, che i giochi li creiamo?

Prima i giochi si mettevano su un disco che si inseriva nel computer, ma se facciamo un passo indietro e pensiamo all'aspetto della giocosità e dell'interazione, non ci sono più limiti. C'è un'interessante ricerca su come ci siano molte persone che non mettono mano al controller, preferendo guardare i nostri contenuti su YouTube o Twitch o leggere fanfiction sui nostri giochi. I nostri giocatori hanno trascorso miliardi di ore a guardare contenuti sui nostri franchise, come Apex Legends e i titoli EA SPORTS.

Diversi stili di interazione possono convivere all'interno di un mondo o di un contesto più ampio, quindi dovremmo sempre lasciare spazio per nuovi stili di gioco, nuovi giochi e nuovi modi di interagire con essi. E più opportunità creative concederemo ai giocatori, maggiori saranno le modalità di gioco a cui potremo assistere. E questo è molto bello, ma dobbiamo fare attenzione affinché i modi in cui creiamo, gestiamo e ci approcciamo ai nostri giocatori siano sempre accoglienti, sicuri e inclusivi.

Il percorso illuminante di Kellogg

Nel celebrare il percorso di Kate Kellogg, non solo riconosciamo il suo contributo all'industria videoludica, ma anche l'importanza della leadership femminile nel plasmarne il futuro. La sua storia è fonte d'ispirazione per le future sviluppatrici, e ricorda loro che il successo non sta nell'emulazione, ma nell'autenticità e nella scoperta di sé. Mentre il panorama videoludico continua a evolversi, leader come Kellogg aprono la strada a un futuro più inclusivo e innovativo.

 

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