Ogni settimana assistiamo a nuove dinamiche all'interno della NBA che rubano lo show. Potremmo scegliere tra tantissime storie, ma il tema più scottante è ovviamente la saga di Jimmy Butler, che si è finalmente conclusa. Per ora. Credo che sarebbe irrispettoso trattare questa vicenda senza parlare di Robert Covington e di Dario Šarić. Covington è stato il primo a far veramente parte del processo di ricostruzione a Philadelphia e ne ha incarnato la definizione più pura passando dall'essere ignorato a far parte dell'All-Defensive Team. Con le sue giocate durante la scorsa stagione, Šarić ha sorpreso parecchie persone, compreso il sottoscritto e, anche se ha faticato un po', sarà un secondo violino di gran lusso tra il reparto dei lunghi di Minnesota, subito dietro a Karl Anthony-Towns. Per quanto riguarda l'inserimento di Jimmy a Philly, espongo alcune delle mie perplessità poco sotto, all'interno dell'anteprima dello scontro settimanale dei Sixers.
Di certo potremmo metterci a chiacchierare dei Warriors e di cosa sta succedendo in spogliatoio, ma si tratta di una squadra che, anche se ha dei conflitti interni, resta comunque lanciata per vincere la Western Conference ed è comodamente la miglior squadra della lega. Qualunque sia stato il motivo delle divergenze tra Kevin Durant e Draymond Green, è quasi certo che non si tratti di qualcosa che una bella serie di vittorie non possa appianare. Che ripercussioni avrà questo episodio durante l'offseason? Chi lo sa. Ciò che sappiamo per certo è che i Warriors hanno quell'istinto competitivo che lì porterà a sentirsi di aver fallito l'intera stagione nel caso in cui non riuscissero a conquistare il terzo anello consecutivo. È un argomento su cui per ora preferisco non soffermarmi.
Come tutte le settimane, ci prenderemo del tempo per analizzare gli scontri e le storie più importanti della settimana. Denver sembra essere tornata coi piedi per terra, Milwaukee invece continua la sua cavalcata: si prospetta una partita fantastica. Osserviamo i Sixers con un nuovo look confrontarsi con una squadra tra le più forti in termini di difesa sulla palla e con Anthony Davis, e a due squadre davvero toste della Western Conference andare testa a testa.
Denver Nuggets contro Milwaukee Bucks
Data e ora: 19 novembre alle 20:00 EST
Sono passati soltanto pochi giorni da quando Denver era una delle squadre più in forma della NBA, con uno straripante 9-1 a inizio stagione. Tutto d'un tratto, però, hanno perso di appena due punti sia contro i Grizzlies che contro i Nets, squadre che dovrebbero battere facilmente, ma hanno perso anche in doppia cifra o quasi contro buone squadre come i Rockets e i Bucks. La differenza più evidente è stato il calo che hanno avuto in termini di efficienza difensiva rispetto all'ottimo inizio. Durante quelle prime dieci partite erano tra le migliori squadre difensive della lega (cosa che mi aspettavo cambiasse soltanto con il ritorno di un Isaiah Thomas in salute e con un minutaggio consistente). Va detto che hanno anche parecchia sfortuna con l'infortunio di Will Barton e che hanno avuto problemi con la difesa sotto canestro.
Nelle sconfitte che ho citato poc'anzi, hanno concesso 18 punti a Jarrett Allen (Nets), 28 punti a Brook Lopez (Bucks), 40 punti tra Clint Capela e James Ennis (Rockets), e 40 punti tra Marc Gasol e Jaren Jackson Jr. (Grizzlies). Non sto dicendo che è arrivato il momento di farsi prendere dal panico, ma i Nuggets devono capire in fretta come aggiustare la loro difesa in post-basso prima che gli avversari inizino ad attaccarlo con maggior costanza.
Milwaukee invece sta giocando una pallacanestro spettacolare. Con oltre 120 punti a serata, è quinta per ritmo ed è tra le top-five per efficienza sia offensiva che difensiva. Potrei dare il merito al tiro migliorato di Khris Middleton o la concentrazione che Eric Bledsoe sta avendo in campo. Potrebbe anche essere merito della trasformazione definitiva di Giannis in star di massimo livello, o persino la leadership da veterano di Lopez unita alla presenza di ragazzi come John Henson che stanno imparando a tirare. L'ipotesi per me più valida? L'effetto di Coach Mike Budenholzer. Siamo a sole quattro stagioni di distanza dagli Hawks da 60-22 sotto Coach Bud. Questi Bucks sono una squadra pericolosa il cui unico limite potrebbe davvero essere solo il cielo. Mi aspetto che i Bucks continuino la propria corsa, attaccando il pitturato già a inizio partita e tenendo fuori i lunghi di Denver grazie alla versatilità dei propri.
Squadra vincente: Milwaukee Bucks
New Orleans Pelicans contro Philadelphia 76ers
Data e ora: 21 novembre alle 19:00 EST
Torniamo indietro di cinque anni: i Sixers avevano in squadra un Jrue Holiday appena 22enne da All-Star Game, la seconda scelta al draft Evan Turner, un Thaddeus Young di soli 24 anni e molti altri, brillanti giocatori in giovane età. Dopo aver sconfitto i Bulls al primo turno, l'organizzazione decise di intraprendere un nuovo cammino e fondare quello che ora tutti conoscono come the process. La salute di Holiday è stata altalenante durante le successive stagioni a New Orleans, dove abbiamo comunque visto sprazzi di ciò che potrebbero combinare insieme lui e Anthony Davis, ma questa stagione sembra volersi davvero concretizzare in qualcosa di speciale. Le medie di punti, assist, rubate e rimbalzi che sta tenendo Holiday, che ha ancora solo 28 anni, sono le più alte della sua carriera. Nel frattempo sta prendendo oltre 15 tiri a partita, mandandone a segno il 47% dal campo e il 55,4% secondo la percentuale di tiro reale. Sul lato difensivo, invece, sta limitando guardie come Kyle Lowry (quattro punti con 1/9 al tiro), Devin Booker (12 punti con 4/12 al tiro) e persino James Harden (18 punti con 6/15 al tiro).
Guardando Philly, troviamo invece una squadra già solida che ora può vantare un'altra stella del calibro di Jimmy Butler. Ciò che mi preoccupa è però la carenza di tiro dal perimetro. Tutti sono consapevoli dei danni che Ben Simmons può fare dal palleggio, di quelli che Joel Embiid può fare dentro l'area dei tre punti e quelli che Jimmy può fare su entrambi i lati del campo; ma Robert Covington e Dario Šarić rappresentavano due terzi del tiro vero e proprio della squadra. Landry Shamet ha sicuramente giocato bene, ma J.J. Redick è sempre stato l'opzione principale dalla lunga distanza e fondamentalmente l'unico giocatore che sia andato a segno con costanza. Philadelphia è migliorata parecchio in difesa, ma credo che i ritmi e la grinta dei Pelicans faranno la differenza. Secondo me i Sixers capiranno presto come giocare al meglio, ma prima devono riuscire ad amalgamarsi bene.
Squadra vincente: New Orleans Pelicans
Los Angeles Clippers contro Portland Trail Blazers
Data e ora: 25 novembre alle 21:00 EST
Queste sono due squadre che stanno trovando il modo di stupire tutti: i Blazers in realtà ci riescono tutti gli anni, mentre i Clippers stanno trasformando una squadra che i più consideravano da lottery in un gruppo in grado di competere. Iniziamo dai Blazers: quest'anno hanno fatto il salto di qualità sul versante difensivo, mentre sia Damian Lillard che C.J. McCollum per ora stanno tirando molto bene. Al-Farouq non ha trovato il ritmo nel tiro, ma si sta comportando molto bene da tre e la sua presenza in difesa e a rimbalzo si fa sentire. Forte di ottimi tiratori in uscita dalla panchina, come Seth Curry e Nik Stauskas, e della costante produzione in doppia-doppia di Jusuf Nurkić, questa squadra forse non è la più elettrizzante, ma la sua solidità è innegabile e può vincere ogni volta che scende in campo.
La pallacanestro giocata dai Clippers finora è stata davvero autentica. Non dominano né sul fronte offensivo né su quello difensivo, non hanno un giocatore solo che stia avendo una stagione spettacolare a guidarli, ma ogni volta che giocano lo fanno con intensità e riescono a ottenere quelle W. Potremmo parlare dei 20 punti e nove rimbalzi con il 50% dal campo e oltre il 40% dall'arco di Tobias Harris, oppure dei quasi 40 punti a serata combinati tra Lou Williams e Danilo Gallinari, che riesce a restare in salute, ma è il caso di soffermarsi su Shai Gilgeous-Alexander e Montrezl Harrell.
Gilgeous-Alexander, la scelta al primo turno dei Clippers, è stato a dir poco spettacolare su entrambi i lati del campo. A soli 20 anni, sta già ricevendo minuti da titolare in quella che per ora è una squadra da playoff. Nelle partite in cui resta in campo per più di 35 minuti sta segnando più di 17 punti e prendendo cinque rimbalzi conditi da qualche assist, quasi due stoppate e una rubata. Sono gli incredibili numeri di una guardia al suo primo anno nella lega che ha giocato poco più di una manciata di partite. Alla guida della squadra di Los Angeles ci sono i veterani, certo, ma sono i giocatori più giovani a fornire il carburante con la loro energia. Finché questa squadra rimarrà in salute, non vedo perché non potrebbero scalzare un paio di squadre dalla corsa ai playoff. Questi Clippers, la loro abilità di chiudere le partite mentre studiano le rotazioni ideali e i giovani talenti a rosa che cercano di trovare il proprio spazio mi piacciono davvero. Credo che i Clippers possano sorprendere i Blazers e rubare questa vittoria in trasferta.
Squadra vincente: Los Angeles Clippers
– Rahul Lal (Segui Rahul su Twitter @rlal95)
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